venerdì 22 ottobre 2010

A scuola da Josè


Tempo fa ho frequentato un corso di comunicazione che mi ha dato modo di riflettere su di un argomento a me caro. Da buon sportivo italiano sono innamorato del gioco più famoso del mondo, il calcio, e da buon milanista “non simpatizzo” per i cugini interisti... Quest'anno che finalmente abbiamo una squadra competitiva il campanilismo si acuisce, ma degli ultimi due anni di fasti interisti una cosa mi è rimasta negli orecchi: Jose Mourinho.
Dal momento in cui è arrivato c'è stato qualcosa di diverso e adesso che non c'è più qualcosa a tutti un po' manca. Mi sono sempre chiesto se l'Inter fosse sostanza o soltanto un fuoco di paglia attizzato da un uomo sopravvalutato. Di sicuro si potrà dire tutto di quest’ uomo ma se c'è una dote che devo riconoscergli è sicuramente la capacità di farsi amare come leader; la capacità di chiedere a un fuoriclasse assoluto come Eto'o di fare il terzino con due Champions nel palmares personale e di spremere come degli stracci umidi giocatori affamati di risultati, la capacità di chiedere sempre.... e ottenere sempre ciò che voleva.
La differenza si nota adesso: basta guardare quel pacioso di spagnolo che siede sulla stessa panchina. Niente da dire, per carità, grandissima persona, ma il paragone non regge. Mourinho comunicava con ogni sua parte del corpo, comunicava parlando, gesticolando, stando zitto, o con un cenno dell'occhio, comunicava con le mani con le braccia con i piedi, anche con la punta dei capelli... Ma la cosa più importante che ho imparato a questo corso di comunicazione, arte in cui l'uomo di Setubal è maestro, è l'importanza della comunicazione che va verso se stessi. Se è vero che è importante e che fa la differenza ciò che siamo capaci di dire agli altri lo è ancor di più quello che ci diciamo in ogni momento della nostra giornata.
Quello che pensiamo di noi, delle nostre capacità, dei nostri obiettivi, dei nostri sogni.
Se è vero che la qualità della nostra vita dipende dalla qualità della nostra comunicazione dovremmo andare tutti a lezione da Josè.


15 commenti:

  1. Interessante questo articolo. Sicuramente sono concorde sul raggiungimento dei suoi obiettivi e sulla sua leadership. Penso che lui sia anche simpatico, si sforza di interpretare un personaggio ma la cosa più importante è il legame che instaura con i suoi giocatori. Eccezionale.
    Se vincesse anche con il Real sarebbe consacrato alla storia del calcio.

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  2. Non me ne intendo di calcio e non conosco Josè..ma di una cosa sono sicura: la comunicazione efficace è importantissima!!! Quella verso noi stessi ancora di più!! Perchè è poi da quella che deriva la comunicazione con gli altri!!

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  3. Josè è un grande per me !!! Dice parole sacre !

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  4. Comunicare bene con se stessi per comunicare meglio con gli altri!

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  5. Non capisco molto di calcio...ma credo che uno di compiti più importanti di un allenatore, oltre a tirare fuori il campione da ogni giocatore, sia anche insegnare ad ognuno dei 22 fuoriclasse a giocare di squadra!
    E avendo a che fare con 22 persone diverse la sua capaciità di comunicazione dovrà essere davvero eccellente!!!

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  6. Josè è un grande perchè oltre ad essere un allenatore di calcio è un leader ed un ottimo comunicatore!

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  7. sinceramente da milanista mi stava un po' antipatico per i risultati che ha ottenuto con i cugini, ma ogni volta che lo vedevo in televisione, durante un'intervista o quando leggevo un suo intervento sul giornale mi sono sempre detto: questo è veramente un grande, grandissimo uomo come leader e come comunicatore!

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  8. Pensare che lo odio.. Onestamente non credo che nel calcio ci sia qualcuno che sfondi lo schermo come fa lui con la sua personalità.. Questo vuol dire essere leader.

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  9. Sono una juventina incallita, nel cuore e nell'anima..premessa doverosa parlando di tal personaggio. Non spenderò infatti parola riguardo a lui o a che cosa ha fatto..tutto ciò che mi sento di dire è che sicuramente è uno che fa parlare di sè e che COMUNICA. Innegabile.

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  10. Mourinho?!Un grande!Mi è rimasto subito impresso,è vero a primo impatto può rimanere poco "simpatico", ma il suo essere un leader supera tutto!

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  11. Il "restare antipatico" di Murinho è tutta una tecnica: prima cosa mette tensione all'avversario, secondo se va bene è tutto merito dei giocatori, se va male è tutta colpa sua (e i giocatori non si sentono sotto pressione)
    Applausi!

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  12. Io il calcio non lo seguo più di tanto. Ma le volte che ho visto le interviste a Josè, sono rimasto ad ascoltare e ad ammirare come si prendesse la responsabilità delle vittorie e anche delle sconfitte. Un leader è anche colui che si prende carico di qualunque cosa, e i risultati hanno dimostrato quanto questo possa fare la differenaza!!

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  13. ULTRA_86 davvero pensi che sia una tecnica quella di Murinho?? Secondo me è antipatico sul serio, anche nella vita!! =P

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  14. grazie, non avevo mai pensato di "sfruttare" ad esempio un allenatore di calcio per prendere spunti su come comunicare e essere un buon leader!

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